Porto Cervo, anche qui, come in tutti gli angoli industrializzati del pianeta, si consuma la stessa orribile scena: mentre voi gustate il vostro piatto, i vostri figli fissano uno schermo, ingurgitando cibo come automi.
Forse pensate che il tablet o il cellulare siano innocui salvagenti, o semplicemente avete trovato il modo affinché i vostri "pezzi di cuore" non rompano le scatole.
Degli effetti deleteri di questi dispositivi sapete ogni cosa, ma ciò che non sapete è che state sacrificando qualcosa di molto più prezioso: la loro capacità di interagire, imparare la pazienza, osservare il mondo e, soprattutto, creare un legame con voi.
Quella cena è un’occasione persa. Persa per insegnare a conversare, a raccontarsi, a vivere un momento di vera condivisione. Persa per coltivare un’educazione emotiva che i vostri figli porteranno con sé per sempre. Al suo posto, c’è uno schermo che li distrae, li isola e li rende dipendenti da un intrattenimento passivo.
Vi sentite sollevati, certo. Ma chiedetevi: a quale prezzo? State creando adulti incapaci di tollerare la noia, di comunicare senza emoticon e di affrontare il mondo reale senza un filtro digitale.
Forse non è comodo, forse non è facile, ma crescere un figlio non è mai stato un mestiere per pigri. I ristoranti non sono parchi giochi e i cellulari non sono sostituti di genitori presenti. Lasciate lo schermo in tasca e accendete un dialogo. Non rovinate i vostri figli per un momento di falsa tranquillità."
Joe, il pedagogista.
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